La circolare della guardia di finanza sulle verifiche adotta una linea di rigore probatorio.

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19/03/2009
Per la Guardia di Finanza la fattura non è sufficiente

 L'inerenza dei costi è provata solo dal contratto registrato.

La generica indicazione in fattura dell'oggetto della prestazione ricevuta non prova l'inerenza del costo. A meno che non ci sia a monte un contratto registrato.
È questa l’ osservazione contenuta nella circolare n. 1 del 29/12/08 della guardia di finanza avente ad oggetto gli indirizzi operativi da osservare in sede di verifica.

Il controllo sull'osservanza del principio di inerenza non si limita ad una valutazione qualitativa del costo sostenuto ma si estende anche al piano "quantitativo" della spesa effettuata.

In attesa che le Sezioni Unite della Cassazione si pronuncino in ordine alla possibilità dell'amministrazione finanziaria di sindacare la misura della deducibilità dei costi sostenuti dall'imprenditore sulla base dal principio di inerenza, la Guardia di Finanza, con la circolare 1/2008, detta le linee guida per i verificatori in ordine alla valutazione dell'inerenza anche dal punto di vista "quantitativo".

 

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